
In un panorama fiscale sempre più attento, le agevolazioni per le imprese come Industria 4.0, Patent Box, aiuti Covid e i regimi per Start-up e PMI innovative sono costantemente sotto la lente del Fisco. La capacità di difendersi in caso di controlli si gioca sulla completezza e accuratezza della documentazione. Capire le aree di maggior rischio è fondamentale per le aziende che intendono fruire correttamente di questi importanti incentivi.
Industria 4.0 e iperammortamento: i controlli sull’interconnessione
Nell’ambito di Industria 4.0 e iperammortamento, i controlli si concentrano sulla sussistenza dei requisiti tecnici e sull’effettiva interconnessione dei beni. Spesso, la perizia asseverata non è sufficiente; l’Agenzia delle Entrate richiede di dimostrare che l’interconnessione sia rimasta tale per l’intero periodo di fruizione del bonus. Le imprese dovrebbero quindi dotarsi di procedure per la produzione di reportistica adeguata. Ulteriori punti di attenzione includono la giustificazione della ritardata interconnessione, il momento esatto di sostenimento dell’investimento (specie per quelli complessi con pluralità di attività), e la dislocazione dei beni agevolati in altri siti produttivi. La presenza di costi accessori, attrezzature e opere murarie, rende ancora più cruciale disporre di un solido set documentale e di un prospetto di riconciliazione delle spese.
Addio al concetto di “novità assoluta”
I giudici hanno smontato l’approccio dell’Agenzia delle Entrate, che in fase di accertamento basava l’esistenza del credito sui cinque criteri del Manuale di Frascati 2015 (novità assoluta, creatività, incertezza, sistematicità e trasferibilità), ritenendo non agevolabili i progetti che miglioravano processi esistenti.
Secondo la Corte, l’interpretazione restrittiva dell’“innovazione in senso assoluto” è incoerente con la normativa italiana, che invece consente l’accesso al credito anche per attività migliorative e non necessariamente rivoluzionarie.
Patent Box: vecchie discipline sotto esame
Anche la vecchia disciplina del Patent Box è oggetto di esame, in particolare per i ruling sottoscritti con le Entrate. Le verifiche vertono sulla corretta applicazione di quanto concordato nell’accordo e sul mantenimento degli elementi che ne hanno portato alla sottoscrizione. Altri elementi di discussione riguardano l’agevolabilità del know-how e il rispetto dei requisiti. Particolare attenzione viene dedicata al nexus ratio e al tracking & tracing dei costi. Nel caso di autodeterminazione del beneficio (senza ruling), le richieste di chiarimento e documentazione risultano spesso più dettagliate.
Aiuti Covid e temporary framework: massimali e tempistica
Per gli aiuti Covid, le verifiche mirano a controllare i massimali previsti dal temporary framework e la corretta imputazione temporale dei benefici. Punto di partenza è l’autodichiarazione presentata entro gennaio 2023. Successivamente, si procede a un riscontro di coerenza con il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA). Se tale test non viene superato, vengono richiesti chiarimenti e documentazione. È fondamentale ricordare che i limiti del temporary framework non riguardavano solo aiuti fiscali, ma ogni tipologia di aiuto (crediti, contributi a fondo perduto, decontribuzioni, ecc.). Altre tematiche di controllo includono l’esatto momento di concessione dell’aiuto e la corretta classificazione tra le Sezioni 3.1 e 3.12 del Quadro Temporaneo.
Start-up e PMI innovative: requisiti formali e sostanziali
Nel caso delle start-up e PMI innovative, il Fisco si concentra sugli elementi formali (rispetto dei requisiti documentali) e sui requisiti sostanziali per l’iscrizione nelle sezioni speciali del Registro Imprese. Tra questi, il volume minimo di spesa in R&S, la titolarità di privative industriali e, per le start-up, un oggetto sociale esclusivo o prevalente volto allo sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico. Altri filoni di contestazione riguardano la costituzione a seguito di operazioni straordinarie, investimenti agevolabili effettuati da soggetti che già detenevano quote, e investimenti indiretti. Un’ultima tematica complessa è la corretta identificazione dello status di PMI, che comporta un’analisi rigorosa dei parametri dimensionali, anche indiretti, e si complica in presenza di fondi di investimento.
Il ruolo strategico di Service Group: precisione e competenza per i nostri clienti
Questa complessa rete di agevolazioni e controlli rafforza un principio da sempre alla base dell’approccio di Service Group: ogni progetto d’innovazione va valutato nella sua specificità aziendale, con metodo, competenza e documentazione rigorosa. In questo scenario normativo, il ruolo di Service Group diventa cruciale. Navigare la complessità delle normative sul credito d’imposta per la Ricerca e Sviluppo, Transizione 4.0 e altre agevolazioni richiede una profonda conoscenza delle leggi e delle interpretazioni giurisprudenziali. Service Group offre un supporto strategico e operativo indispensabile, assistendo le aziende nella corretta identificazione, qualificazione e documentazione dei progetti innovativi. Attraverso la nostra expertise, garantiamo che i nostri clienti possano massimizzare i benefici fiscali derivanti dalle loro attività, assicurando la conformità con le direttive e le interpretazioni più recenti, e minimizzando i rischi di contenzioso. L’obiettivo è trasformare gli investimenti in un vantaggio competitivo tangibile e sostenibile.
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